Sono Laura, titolare dell'allevamento, ed ho sempre amato i gatti, sin dalla più tenera età.
Il primo gatto di cui ho un ricordo vivido era un robusto maschio europeo rosso, di proprietà di una signora che abitava in un appartamento contiguo al mio: si chiamava Mucci e si lasciava coccolare e accarezzare volentieri. Io avevo circa 5 anni e credo che sia iniziata allora la mia passione particolare per i gatti rossi, passione che mi pervade ancora oggi.
Nei successivi anni dell'infanzia e dell'adolescenza non ho mai posseduto un gatto veramente "mio", ma mi divertivo a giocare con quelli dei miei amici e parenti. Avevo una zia che ne aveva uno bicolore particolamente mite e mansueto che sopportava, senza mai ribelarsi, tutta la mia esuberanza infantile.
Il primo gatto l'ho avuto nel 1978: era una piccola europea trovatella, di colore brown tabby spotted, a cui avevo dato il nome di Virgola a causa di una sua maniera particolare di atteggiare la coda. Virgola entrò nella mia casa con un solenne impegno nei confonti dei miei genitori di occuparmi di lei in prima persona, senza gravare su di loro, per pulizia, toelettatura e qualsiasi altra necessità. I miei genitori, infatti, erano inizialmente poco convinti che Virgola sarebbe stata una gattina buona e affettuosa. Si sbagliavano, e nel giro di qualche mese, iniziarono ad amarla teneramente.
Quando, dopo un paio d'anni (precisamente nel 1980), mi sposai e andai a vivere in un altro appartamento, l'idea di rimanere senza Virgola li rattristò molto. Giungemmo allora un ad compromesso: dal momento che abitavo comunque nello stesso palazzo e che ci separavano solo due rampe di scale, alla gatta venne concesso di spostarsi liberamente da un appartamento all'altro, a seconda dei suoi desideri.
Nella primavera di quell'anno Virgola ebbe un calore particolamente intenso e io le cercai un compagno, perché l'idea di allevare una nidiata di gattini mi entusiasmava fortemente. La ricerca di un gatto maschio intero fu difficile: praticamente tutti i gatti maschi che conoscevo erano castrati, tranne i due posseduti da una mia conoscente. Antonella, questo era il suo nome, aveva un bellissimo europeo tigrato rosso (di nome Lucky), molto vivace, che io ritenevo fosse il meglio che si potesse desiderare per Virgola. Oltre a Lucky, Antonella aveva anche un persiano blu, pigro, tenero e coccolone, di nome Happy.
Portai quindi Virgola a casa di Antonella e lì la mia gatta si comportò veramente male: appena vide Lucky cominciò a ringhiare, soffiare e fare i peggiori versi immaginabili per dimostrare la sua ostilità a quel bellissimo gattone. Si arrampicò anche sui muri! I due gatti vennero comunque confinati in una stanza della casa di Antonella, sperando che nel volgere di qualche giorno facessero amicizia. Passò una settimana, ma invano. Virgola era arrabbiatissima e non aveva nessuna intezione di farsi avvicinare da Lucky.
Dopo una settimana, ovviamente il calore era passato e io riportai a casa la mia gattina. Pensavo che la volta successiva - riportandola nella stessa casa e facendola incontrare con lo stesso gatto - probabilmente sarebbe stata meno scontrosa.... Dopo una ventina di giorni, al calore successivo, riportai Virgola a casa di Antonella. Le scene isteriche della gatta si ripeterono con la stessa intensità della prima volta. Anche questa volta i due gatti vennero lasciati insieme per qualche giorno sperando che prima o poi la micetta si concedesse. Dopo quattro giorni di calma piatta ad Antonella viene l'idea di sostituire il vivace rosso con il pigro persiano blu e - miracolo! - Virgola gli si avvicinò e cominciò ad invitarlo come solo una gatta in calore sa fare.
Il seguito della storia vide il concepimento della prima delle mie cucciolate: una femmina europea brown tabby con un maschio persiano blu. Stavo facendo - del tutto inconsapevolmente - i primi passi nella selezione di una razza del tutto nuova: gli Exotic Short Hair.
La gravidanza fu regolare ma Virgola ebbe difficoltà nel partorire. Il veterinario mi consigliò di sottoporla ad un taglio cesareo e di sterilizzarla per evitare complicazioni future, cosa che feci a malincuore. Nacquero tre cuccioli, ma solo uno di essi sopravvisse: era un maschietto nero, grosso e molto robusto: lo chiamai Leo.
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![]() Leo in due fotografie scattate il 5 giugno 1980 |
Leo era bellissimo: praticamente era un British. Aveva un corpo compatto e robusto. Il pelo era corto, fittissimo e molto morbido; gli occhi grandi, tondi e gialli; il carattere affettuoso e tranquillo. Visse circa tre mesi con me, poi lo regalai ad un'amica di nome Cristina.
Purtroppo Virgola non avrebbe più potuto darmi altri cuccioli ma ormai il "seme" dell'allevamento sperimentale era stato gettato. Negli anni successivi, con altre gatte europee, ritentai lo stesso tipo di accoppiamento con alcuni gatti persiani e - dopo molti tentativi e ulteriori selezioni - giunsi a ottenere sia British che Exotic Short Hair che, presentati nelle Expo Internazionali come "Novizi", ottennero la qualifica di Eccellente e l'iscrizione ai Libri Genealogici Italiani.
Nel frattempo, a partire dal 1981, con l'acquisto di una cucciola Persiana di colore squama di tartaruga e di nome Dafne, avevo posto le basi anche per l'inizio di un allevamento di gatti di quella razza. Con l'arrivo in casa mia di Dafne, Virgola si offese e ritornò definitivamente a vivere a casa dei miei genitori, dove rimase fino alla fine dei suoi giorni.