Come abbiamo preannunciato nella pagina dedicata all'accopiamento, la gravidanza nella gatta non inizia immediatamente dopo la monta, ma due o tre giorni dopo. Tuttavia nei nostri conteggi, per semplicità, ci riferiremo sempre ai giorni trascorsi dopo l'accoppiamento.
Fatta questa premessa, diciamo subito che la durata media della gravidanza nella gatta è di 65 giorni a partire dal giorno della monta. Sono accettabili variazioni in più o in meno fino a 5 giorni: un parto prima dei 60 giorni ben difficilmente produrrà cuccioli in grado di sopravvivere e analogamente un ritardo oltre i 70 giorni dovrà mettere seriamente in allarme il proprietario dell'animale. Diamo per scontato, dunque, che questi sia a conoscenza della data dell'accoppiamento (cosa che invece non avviene per i gatti randagi) e proseguiremo il nostro dircorso riferendoci idealmente ad una gatta che viva a stretto contatto con il proprio affettuoso padrone. La femmina gravida può essere soggetta a nausea e a vomito, ma più comunemente il suo appetito aumenta gradatamente: è bene che la sua alimentazione sia abbondante, facilmente digeribile e ricca di calcio.
Gli ovuli incontrano gli spermatozoi nelle tube, ove avviene la fecondazione, quindi migrano verso l'utero nelle cui pareti si annidano dopo 10/12 giorni. Dopo due settimane i capezzoli inziano a crescere di dimensione ed i peli intorno ad essi a diventare più sottili. Dopo 21 giorni saranno diventati sensibilmente più grandi e avranno assunto un colore rosa scuro: questo è il primo segno certo da cui il proprietario potrà capire se la sua gatta sia gravida. Dopo 4 settimane gli embrioni (grandi come una nocciolina) sono facilmente palpabili e contabili, ma è opportuno riservare questa pratica al veterinario per non rischiare di procurare danni ai futuri gattini. L'utero della gatta è bicorne ed è dunque necessario esaminare sia il corno di destra che quello di sinistra per valutare quanti embrioni siano stati concepiti. Naturalmente, per chi è davvero impaziente, esiste anche la possibilità di sottoporre la gatta ad un'ecografia che - così come accade nelle donne - consente di avere molte notizie sul cuccioli che stanno per nascere.
Alla quinta settimana la dimensione dell'addome della gatta inizia a crescere, naturalmente in proporzione al numero di cuccioli in arrivo: in caso venga concepito un solo gattino, la madre praticamente non perderà la sua linea scattante di felino, mentre in presenza di 7/8 feti la gatta si appesantirà molto e potrebbe anche avere difficoltà nel provvedere all'igiene dei propri genitali e della zona circostante: in questo caso è bene che il proprietario provveda quotidianamente a detergere l'area con una pezzuola imbevuta di acqua tiepida. Nell'immagine, una gatta gravida di 7 feti, fotografata 8 giorni prima del parto.
Durante la gravidanza nell'organismo della gatta, sotto l'azione di specifici ormoni, avvengono molte modificazioni, tra cui quella dell'umore: in genere infatti una gatta gravida diventa più tranquilla e affettuosa. La gatta perlustrerà la casa alla ricerca di un giaciglio adeguato al parto. Sarà compito del proprietario identificare una zona della casa, lontana dalle correnti d'aria, dalla luce diretta e dal rumore, dove collocare una scatola di cartone di dimensioni adeguate con cui la gatta potrà cominciare a familiarizzare. Sul fondo della scatola dovranno essere inseriti dei vecchi giornali (per assorbire l'umidità) e quindi qualche pezza di tessuto ricavato da vecchie lenzuola o tovaglie, da cambiare immediatamente dopo il parto e successivamente tutte le volte in cui saranno sporche.
Nelle 24/36 ore immediatamente precedenti il parto la maggior parte delle gatte presenta un abbassamento della temperatura corporea che, dagli abituali 38,5 °C si abbassa a 37/37,5. Si osserva anche un improvviso aumento di volume e consistenza delle mammelle, che iniziano a produrre il colostro, il primo nutrimento dei neonati. Sempre in questi ultimi giorni è possibile che la gatta liberi una sorta di muco vaginale piuttosto denso o abbia piccole perdite di un liquido di colore chiaro: sono tutti sintomi nella norma. Solo perdite di sangue e/o pus devono preoccupare: in questo caso è opportuno chiamare il veterinario.
Il travaglio inizia quando si presentano le prime contrazioni uterine, che si fanno via via più ravvicinate e intense, fino a sfociare nella fase espulsiva del parto.