Come abbiamo anticipato, la stragrande maggioranza delle gatte ha impresso nel proprio codice genetico il "manuale della brava mamma" ed è in grado di occuparsi affettuosamente ed efficacemente dei propri cuccioli sin dai primi istanti della loro vita. Le gatte sono infatti note per essere delle ottime madri, sia fra i soggetti di casa che tra quelli randagi.
Ci sono gatte che manifestano il loro istinto materno anche nei confronti di soggetti più giovani, senza particolari vincoli di parentela, solo perché sono cuccioli e anche se questi hanno una taglia piuttosto grande, magari più grande di loro; più avanti pubblichiamo una foto a questo proposito. A queste super-mamme, quando allattano i propri figli, si possono affidare cuccioli di altre madri, defunte o impossibilitate a prendersi cura dei propri gattini, con la certezza che saranno balie eccellenti.
Si parla anche spesso del fatto che le gatte siano molto gelose dei propri cuccioli e che aggrediscano chi li tocchi: questo non è sempre vero. Non è infatti prudente asportare dalla cuccia i figli di una gatta che non ci conosce perchè potrebbe avere reazioni di minaccia, con ringhi e soffi, ma difficilmente veramente violente. Quando invece a prendere e carezzare i gattini è il padrone della madre, essa generalmente lo apprezza, soprattutto se nel frattempo le si dirà quanto è stata brava a fare dei cuccioli così belli.
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Primi passi seguendo la madre |
Gatta che si prende cura di un cucciolo non suo |
Cuccioli mentre riposano con la madre |
La prima cosa in assoluto che la gatta fa per i propri figli appena nati è di liberarli dal sacco amniotico, recidendo il cordone ombelicale in modo da consentir loro di respirare. La gatta poi leccherà vigorosamente ogni cucciolo finché questi non si sia asciugato dal liquido amniotico. Le forti carezze che la gatta imprime con la lingua hanno anche lo scopo di riattivare la circolazione corporea e sono avvertite dai gattini come manifestazioni di affetto. Anche le fusa che la madre fa quasi continuamente ai propri figli hanno lo scopo di rassicurarli e farli sentire a loro agio. La gatta comunica "verbalmente" con i propri figli con una serie di miagolii particolari che non usa in altre circostanze e che probabilmente costituiscono una sorta di linguaggio infantile.
Nei primi giorni la madre non lascia quasi mai la cuccia che ospita i figli: in genere si allontana solo per il tempo necessario a nutrirsi, andare nella cassetta e sgranchirsi un po' le gambe. Gradualmente queste soste si fanno più lunghe, ma sempre con le orecchie ritte per controllare che i piccoli siano tranquilli. Al primo miagolìo di richiamo da parte di un cucciolo, la gatta si precipiterà come un fulmine per confortarlo e nutrirlo.
I cuccioli nascono con gli occhi chiusi e li apriranno nel giro di 5/10 giorni. Immediatamente dopo la nascita è l'olfatto a guidarli verso i capezzoli della madre, anzi, per la precisione, verso un capezzolo: quello che ognuno di essi sceglie e a cui si rivolgerà sempre per placare la propria fame. Ogni gattino si nutre con continuità: ogni 1 o 2 ore per le prime 2 settimane e poi le poppate divengono sempre meno frequenti. Un gattino neonato sano ha la forma a pera, con un pancino grosso e tondo; fa le fusa mentre succhia il latte e non piange quasi mai. Se un gattino neonato è smilzo o piange senza una ragione apparente, qualcosa non va per il verso giusto ed è opportuno chiamare il veterinario per un controllo.
Il peso di ogni gattino alla nascita è mediamente di 100 grammi. Sono considerate normali variazioni di 20 grammi in più o in meno. La crescita fisiologica di un gattino appena nato è di 7/10 grammi al giorno e il peso alla nascita normalmente raddoppia in due settimane.
Io nel corso degli anni ho visto nascere, come caso estremo, un cucciolo di ben 140 grammi! È stato un parto difficile per la madre, che aveva concepito solo lui e dunque era cresciuto un bel po' di più della media. D'altro canto mi sono anche capitate cucciolate numerose (7/8 gattini) in cui nessun cucciolo raggiungeva i 100 grammi. Il gattino più piccolo che sono riuscita a far sopravvivere e diventare un adulto normale pesava alla nascita solo 65 grammi: un vero gatto-bonsai!
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Madre colourpoint con quattro cuccioli |
Primi giochi tra la madre e un cucciolo |
Cure parentali verso un giovane molto grosso |
La gatta provvede molto efficacemente a tenere puliti i propri gattini, leccandoli molto spesso. I figli di una brava mamma-gatta non puzzano mai.
Fino a quando i cuccioli si nutriranno solo di latte sarà la madre a provvedere alla loro pulizia intima, leccando la loro zona perianale e così stimolando la minzione e la defecazione dei gattini. Quello che per noi è un atto abbastanza disgustoso, per la gatta è anche un sistema per recuperare elementi nutritivi che i cuccioli non hanno assorbito e altrimenti andrebbero perduti. In caso di gattini orfani, oltre all'allattamento artificiale col il biberon, il proprietario dovrà provvedere anche a questo tipo di pulizia utilizzando un batuffolo di cotone, un panno o un fazzoletto di carta e massaggiando i gattini come farebbe la madre con la lingua.
I gattini iniziano a muoversi molto precocemente, qualcuno anche prima di aprire gli occhi. In seguito la vista impiegherà qualche giorno per garantire una messa a fuoco dell'ambiente circostante, mentre nel contempo si sviluppa la muscolatura degli arti. È quindi dopo la seconda settimana che iniziano veramente ad andare alla scoperta del mondo che li circonda.
Nel periodo in cui sono completamente dipendenti dalla madre, talvolta essa li sposta in luoghi che ritiene più sicuri o tranquilli. Ricordiamo che, per spostare i gattini, la madre li afferra delicatamente con i denti nella zona della nuca. Nella mia esperienza ho potuto verificare che, all'approssimarsi dell'apertura degli occhi, la gatta porta i cuccioli in un luogo in penombra o comunque poco luminoso, probabilmente per salvaguardare i loro giovani occhi da luci troppo forti.
A partire dalla terza/quarta settimana alcuni gattini iniziano ad assaggiare il cibo e l'acqua della madre e ad usare la lettiera. Sempre a questa età cominciano a giocare con i fratellini e a pulirsi da soli.
Per allevare gattini socievoli e affettuosi con gli esseri umani è bene che il proprietario li maneggi con continuità a partire dai primi giorni di vita, coccolandoli e carezzandoli in maniera analoga a come fa la madre: in questo modo i cuccioli si abitueranno all'odore, ai suoni e ai movimenti umani. Nel caso di gattini a pelo lungo o semilungo è bene che il proprietario inizi molto precocemente anche a pettinarli, in modo da farli familiarizzare con questa pratica che in età adulta dovrà diventare una costante quotidiana.